mercoledì 16 settembre 2020

Le competenze trasversali del formatore



Da quando ho terminato il mio percorso universitario, mi sono trovata diverse volte ad occuparmi di formazione, e negli anni, è diventata una vera passione. Preparare i contenuti, la grafica, il discorso e soprattutto una parte attiva, esperienziale, mi fa sentire l'adrenalina. 

Per anni ho assistito a delle giornate di formazione noiose ed insipide, e mi fa sempre tanta tristezza perché le attività formative possono e devono essere dinamiche e coinvolgenti. Questo non accade il più delle volte poiché si sovrastimano le conoscenze teoriche sull'argomento, mentre si sottostimano tutta una serie di competenze trasversali che il formatore deve possedere. 



La figura del formatore deve possedere di base una serie di competenze relative alle sue conoscenze specifiche rispetto all'argomento, delle competenze oratorie e delle caratteristiche di personalità che lo facciano essere in grado di esprimersi e trasmettere il sapere. 

Quando si sceglie un formatore, molto spesso viene valutato il curriculum ma vengono tralasciati quegli elementi necessari per poter trasmettere il sapere. Ci sono delle persone molto studiose e preparatissime sulla materia, che purtroppo non hanno le caratteristiche adatte per gestire una formazione in aula o per parlare in pubblico in modo efficace. 

Oltre a queste ovvie considerazioni ci dobbiamo chiedere se basta questo per essere un buon formatore. E la risposta è NO. 

Oggi finalmente si parla di competenze trasversali, tutta una serie di abilità non legate specificatamente alla materia in oggetto, ma a delle competenze necessarie per svolgere al meglio un certo ruolo e che arricchiscono la figura del formatore. 



In questa grafica ho riassunto alcune delle competenze trasversali che secondo me sono necessarie alla figura del formatore. La capacità di analizzare la domanda, i bisogni e avere gli strumenti per valutare i risultati del progetto formativo sono la base indispensabile. 

La capacità di progettazione rappresenta anche una chiarezza mentale che deve caratterizzare tutto il processo. Se ho chiari i passi da compiere nel progetto, sarà in grado di aiutare i partecipanti a lavorare per obiettivi. 

Quando si parla di formazione non possiamo dimenticare le dinamiche della particolare tipologia di setting, il gruppo, che attiva molti fenomeni psicologici. Queste dinamiche di gruppo devono essere osservate, comprese e utilizzate affinché il processo formativo sia positivo. 

Nell'ultimo punto ho deciso di mettere la creatività e la consapevolezza. Sono due elementi fondamentali per me per potersi occupare di formazione. La creatività è indispensabile per realizzare una formazione partecipata, esperienziale, che è quella ormai ampiamente, ritenuta la più efficace. 


Dott.ssa Roberta Schiazza - Psicologa Psicoterapeuta Formatrice

roberta.schiazza@libero.it




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