sabato 5 ottobre 2013

Disturbo Ossessivo-Compulsivo




Disturbo Ossessivo-Compulsivo (Area Nevrotica, Facente parte dei disturbi d’ansia)

Questo disturbo è caratterizzato dalla presenza nella persona di ossessioni e compulsioni. Le ossessioni sono dei pensieri ricorrenti vissuti come intrusivi, inappropriati e che provocano ansia. Le compulsioni sono invece dei comportamenti che spesso si presentano sotto forma di rituali in risposta ai pensieri ossessivi, al fine di poterli neutralizzare.
Le ossessioni più frequenti sono pensieri ripetitivi di contaminazione (come l’essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno), dubbi ripetitivi (chiedersi se si è lasciata la porta aperta), la necessità di avere le cose in un certo ordine (disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine o asimmetrici), impulsi aggressivi (come aggredire un figlio o gridare oscenità in chiesa) e fantasie sessuali (ricorrenti immagini pornografiche).
L’individuo con ossessioni di solito cerca di ignorare o sopprimere tali pensieri o impulsi o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè, una compulsione). Ad esempio, un individuo afflitto dal dubbio di non aver spento una stufa cerca di neutralizzarlo controllando ripetutamente per assicurarsi di averla chiusa.
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (come il lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (come pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) il cui obbiettivo è quello di prevenire o ridurre l’ansia o il disagio e non quello di fornire piacere o gratificazione. Nella maggior parte dei casi, la persona si sente spinta a mettere in atto la compulsione per ridurre il disagio che accompagna un’ossessione o per prevenire qualche evento o situazione temuti.
Per definizione gli adulti con Disturbo Ossessivo-Compulsivo hanno in qualche momento riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Questi requisiti non si applicano ai bambini, poiché può mancare una consapevolezza cognitiva sufficiente per formulare questo giudizio.

Ipotesi terapeutiche

Considerando che la persona mostra un buon contatto con la realtà ed una consapevolezza circa l’irrazionalità delle proprie compulsioni, può essere applicabile una terapia con enfasi espressiva. Obiettivi: sostituire idee ossessive con pensieri più razionali, rielaborare i termini del conflitto psichico, favorire una maggiore canalizzazione e gestione delle pulsioni.

Dott.ssa Roberta Schiazza
Psicologa e Psicoterapeuta 
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