lunedì 7 ottobre 2013

Disturbo Borderline di personalità




Le caratteristiche essenziali del Disturbo Borderline di Personalità sono una instabilità nelle relazioni interpersonali, nella sfera dell’autostima e dell’umore, e una marcata impulsività, che iniziano nella prima età adulta.
Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità compiono sforzi disperati per evitare abbandoni reali o immaginati. La percezione della separazione o del rifiuto imminenti, possono portare ad alterazioni profonde dell’immagine di sé, dell’umore, della cognitività e del comportamento.
Questi individui sono molto sensibili alle circostanze ambientali. Provano intensi timori di abbandono e rabbia inappropriata anche quando si trovano ad affrontare separazioni reali limitate nel tempo o quando intervengono cambiamenti di progetti inevitabili (per es., disperazione improvvisa come reazione all’annuncio del clinico del termine dell’ora del colloquio; panico o furore quando qualcuno per loro importante è in ritardo di pochi minuti o deve disdire un appuntamento).
Possono credere che questo “abbandono” implichi che essi sono “cattivi”. Questi timori di abbandono sono correlati ad un’intolleranza a stare soli, e ad una necessità di avere persone con loro. I loro sforzi disperati per evitare l’abbandono possono includere azioni impulsive, come comportamenti automutilanti o suicidari nei casi più estremi.

Modalità di relazionarsi con gli altri

Le persone con Disturbo Borderline di Personalità hanno una modalità di relazione instabile e molto intensa. Possono idealizzare un compagno potenziale sin dal primo o secondo incontro, chiedendo di trascorrere molto tempo insieme, e condividendo i dettagli più intimi all’inizio di una relazione. Ma possono passare rapidamente dall’idealizzare allo svalutare le altre persone, sentire che l’altra persona non si occupa abbastanza di loro, rivendicando che l’altro non dà abbastanza, non è abbastanza “presente”.
Questo disturbo tende a portare la persona ad empatizzare con gli altri e ad essere molto premurosi, ma solo con l’aspettativa che gli altri saranno “presenti” a loro volta per soddisfare le loro necessità. Sono inclini a cambiamenti improvvisi e drammatici della loro visione degli altri, che possono essere visti alternativamente come supporti benefici o come crudelmente punitivi.
Possono mostrare improvvisi cambiamenti di opinioni e di progetti a proposito della carriera, dell’identità sessuale, dei valori e dei tipi di amici.
Questi individui possono improvvisamente passare dal ruolo di persona bisognosa, a quello di vendicatore. Sebbene abbiano di solito un’immagine di sé che si basa sull’essere cattivi o dannosi, gli individui con questo disturbo possono talvolta sentire di non esistere affatto. Tali esperienze solitamente si manifestano in situazioni in cui l’individuo percepisce la mancanza di una relazione significativa, di accudimento e supporto.
Gli individui con questo disturbo manifestano impulsività in almeno due aree potenzialmente dannose per sé: giocare d’azzardo, spendere soldi in modo irresponsabile, fare abbuffate, abusare di sostanze, coinvolgersi in rapporti sessuali non sicuri, o guidare spericolatamente.
Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità possono essere afflitti da sentimenti cronici di vuoto e quando facilmente annoiati, possono costantemente ricercare qualcosa da fare.

Supporto psicologico

Una consulenza psicologica raramente è richiesta dalla persona che soffre del disturbo borderline, ma accade invece più frequentemente che siano i familiari, amici o compagni a richiedere un aiuto per comprendere dei comportamenti a loro incomprensibili. Gli atteggiamenti delle persone con questo disturbo creano molto disagio in chi gli sta vicino, a causa proprio dell’instabilità e dell’illogicità. E’ molto difficile essere presenti e vicini a persone che non mostrano una reciprocità e dunque questo crea sconforto e preoccupazione. E’ importante dunque fornire un sostegno ai familiari, amici e compagni per comprendere che quei comportamenti messi in atto dalla persona non rappresentano un semplice attacco verso di loro, ma un estremo e disperato tentativo di colmare un vuoto. Risulta anche fondamentale risanare i sensi di colpa provati dalle persone care causati dal non riuscire a stare accanto alla persona con questo disturbo.
Un lavoro terapeutico con la persona portatrice del disturbo borderline deve tendere all’integrazione dell’Io per sviluppare uno stabile rapporto con la realtà e la gestione degli impulsi. Un altro obiettivo consiste nella rielaborazione dei problemi legati al tema dell’abbandono, per favorire la costruzione di una identità definita capace di relazionarsi con la realtà e con gli altri in modo adeguato.

Dott.ssa Roberta Schiazza
Psicologa e Psicoterapeuta 
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