lunedì 25 aprile 2016

All'origine dell'Ansia: relazioni, famiglia e ansia secondo un approccio relazionale

All'origine dell'Ansia: le relazioni che fanno male

Quando si parla di ansia si cerca di trovarne una causa nel periodo in cui inizia il disturbo. Ma l'origine solitamente è molto più antica e dev'essere rintracciata nel contesto di relazioni in cui si nasce e cresce.
Le persone che presentano un disturbo d'ansia sono spesso cresciute in famiglie che hanno delle caratteristiche ben precise, in cui si possono trovare questi elementi:
  • Impedimento dell'esplorazione
  • Impedimento della solitudine
  • Ansia in uno dei membri della famiglia
  • Iperprotettività
  • Alto livello di critiche
Una famiglia con queste caratteristiche può favorire nel bambino una sensazione di insicurezza rispetto alle proprie capacità, e la tendenza a considerare l'attaccamento incompatibile con l'esplorazione. Nella mente del bambino si crea una sensazione dicotomica: si può essere solo Deboli e legati affettivamente oppure all'opposto si può essere forti ma estremamente soli.
Infatti le persone ansiose presentano queste caratteristiche:
  • La visione di sé stessi come estremamente deboli
  • Emozioni di ansia e insicurezza
  • Comportamenti di evitamento
Durante la crescita se un bambino si considera debole, insicuro, tenderà ad evitare situazioni difficili e stressanti e iniziando a non esplorare, non buttarsi nelle relazioni. Tutte le persone che si sentono deboli cercheranno di stare attente, prestare maggiore attenzione, ed essere cauti, nelle relazioni e nelle esperienze. Questa caratteristica si vede maggiormente nei bambini che crescono in famiglie di tipo ansioso.
Da adulti, questa modalità rimane prevalente e la persona tenderà a reagire alle difficoltà della vita con preoccupazione e con la convinzione di non essere in grado di farcela da soli. In questa cornice di solito nasce il 1° Attacco di Panico: di fronte ad una difficoltà, una perdita, un incremento di responsabilità, la persona reagirà con molta paura, attivando l'attacco di panico ... che non farà altro che CONFERMARE il proprio timore di essere deboli.
Il primo attacco di panico rappresenta esattamente questo, la conferma della propria debolezza e incapacità che innesca i meccanismi psicologici di paura anticipatoria (dei successivi attacchi) che mantengono l'ansia.
Infine occorre evidenziare il ruolo fondamentale delle figure di attaccamento principali, i genitori o i nonni. Di solito queste persone hanno un atteggiamento molto critico e iperprotettivo nei confronti della persona che svilupperà (o ha già sviluppato) un disturbo d'ansia.
Come abbiamo visto in questo articolo è evidente il ruolo delle relazioni nello sviluppo di un disturbo d'ansia e degli attacchi di panico. Per questa ragione è fondamentale lavorare sulla persona, sui sintomi ma anche sulla qualità delle relazioni in cui si è coinvolti. Le relazioni fortunatamente sono dinamiche, possono essere modificate in qualsiasi momento e rappresentano allo stesso tempo il limite e la risorsa della persona in psicoterapia.
Dott.ssa Roberta Schiazza
Psicologa e Psicoterapeuta Chieti Pescara
Esperta nella cura dei disturbi d'ansia e nelle difficoltà relazionali

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