ADOLESCENZA: UNA SFIDA EDUCATIVA
L’adolescenza è la fase che riguarda il passaggio tra la
pubertà e la maturità, in cui si presenta un significativo sviluppo fisico,
sessuale e cognitivo. Questa fase della vita la persona apprende le abilità
fondamentali per affacciarsi alla vita adulta.
Molti considerano l’adolescenza come un periodo critico,
caratterizzato da contrasti, eccessi, contraddizioni e crisi d’identità.
Nell’adolescenza si attivano dei meccanismi che spingono i ragazzi a cercare l’autonomia dalle figure genitoriali, ma allo stesso tempo è attivo
ancora il bisogno di ricevere affetto, conforto
e sostegno, indispensabili per una crescita serena.
La conflittualità
con i genitori è parte integrante del movimento psicoaffettivo
dell’adolescente: i ragazzi mostrano quasi un bisogno di svalutare i propri
genitori per avere garanzia sufficiente di potersene distaccare e
differenziare.
La stima che i ragazzi hanno per se stessi è strettamente collegata
alla stima che mantengono nei confronti dei genitori, con i quali cercano di
identificarsi.
Adolescenza del figlio e
“crisi genitoriale”
Nel figlio
adolescente..
|
Nel
genitore..
|
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Richiesta di maggior
indipendenza
|
==>
|
Rifiuto di sé e del proprio
ruolo
|
Ambivalenza tra dipendenza
e distacco
|
==>
|
Incomprensione ed
Estraniamento
(“non lo riconosco più”)
|
Nel periodo dell’adolescenza, esiste un processo in atto in
cui si presenta una sorta di equilibrio tra l'esplorazione del mondo esterno,
da parte del giovane, e il senso di stabilità del nucleo familiare.
Affinché si possa creare un nuovo equilibrio, la famiglia
deve cercare di bilanciare il desiderio di sperimentazione ed esplorazione con
quello di protezione.
Se i compiti di
guida e di controllo dei genitori diventano deboli, i figli corrono il
rischio di danneggiarsi in quanto non sufficientemente “contenuti” nei loro
processi decisionali. Viceversa genitori eccessivamente dominanti possono
ostacolare la maturazione impedendo contatti sufficienti con i pari e con altri
adulti significativi che possono costituire utili modelli di riferimento.
L’abilità nel trovare questo difficile equilibrio può
mettere a dura prova i rapporti tra genitori e figli e a volte divenire anche
un ostacolo nella vita della coppia qualora non ci sia coesione tra i genitori.
Sostegno alle famiglie nel periodo dell’Adolescenza
Le nuove tecniche della psicologia considerano molto
efficace il trattamento indiretto
per la risoluzione di disagi, problemi e disturbi riguardanti l’adolescente e
la sua famiglia.
Il trattamento indiretto è un intervento psicologico di tipo breve e prevede solo la presenza dei genitori (entrambi o uno solo secondo i casi); il colloquio prende in considerazione unicamente il problema riportato con l’obiettivo di valutare accuratamente la situazione individuando delle modalità di comunicazione e di comportamento efficaci a risolvere le difficoltà riportate, interrompendo il circolo vizioso che si è creato tra i tentativi contrastanti di soluzione autonoma e lo stabilizzarsi ed aggravarsi dei sintomi.
Il trattamento indiretto è un intervento psicologico di tipo breve e prevede solo la presenza dei genitori (entrambi o uno solo secondo i casi); il colloquio prende in considerazione unicamente il problema riportato con l’obiettivo di valutare accuratamente la situazione individuando delle modalità di comunicazione e di comportamento efficaci a risolvere le difficoltà riportate, interrompendo il circolo vizioso che si è creato tra i tentativi contrastanti di soluzione autonoma e lo stabilizzarsi ed aggravarsi dei sintomi.
In alternativa si può proporre un intervento Psicoeducativo che consenta di favorire nei genitori una
maggiore consapevolezza rispetto al proprio ruolo genitoriale, di migliorare la
comunicazione tra genitori e figli e permette l’acquisizione di capacità di
Risoluzione dei Problemi semplici ed efficaci.
E’ importante richiedere un intervento psicologico
tempestivo in quanto un funzionamento disfunzionale del sistema familiare
protratto nel tempo può generare una situazione a rischio patologico.
L’intervento clinico non ha come unico obiettivo il benessere del minore, ma
anche, il benessere psicofisico del genitore.
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