sabato 30 gennaio 2016

Chi ha paura dello Psicologo?


A volte arrivano terrorizzati. Mi guardano per cercare conferme o rassicurazioni. A volte in ritardo, a volte in anticipo, altre volte latitanti. Parlo dei pazienti. Oggi voglio esprimere il mio punto di vista, quello che vedo dall'altro lato della mia scrivani...da psicologa ;)

Ogni nuovo incontro con un paziente è un incontro con una persona. Sembrerà semplice, quasi banale, ma per me sono persone, e basta. Non sono casi clinici, non sono casi disperati, ma persone, con una loro storia che vengono a condividere con me.
Durante il primo colloquio cerco di comportarmi come una brava padrona di casa, presentandomi e cercando di conoscere la persona al di là del problema. Il problema è il tasto dolente: spesso mi chiedono di essere sincera, vogliono sapere se sono normali oppure no.
E io di solito sorrido, cercando di spiegare che tutti siamo normali. Ognuno di noi incontra delle difficoltà e a volte è importante chiedere aiuto per superarle al meglio. Ma non esistono i pazzi, esistono le patologie più o meno gravi, questo sì, ma anche chi è definito "pazzo" dalla società, in realtà sta combattendo una battaglia per trovare il miglior equilibrio possibile, quello che conosce, ma che può rivelarsi non funzionale per la sua salute.
Alcuni potrebbero obiettare: "Ma allora che ci vengo a fare dalla psicologa?"
Perché gli schemi mentali abituali, i modi di reagire alle difficoltà, i meccanismi di difesa, sono utili, ma in alcuni momenti della vita possono diventare un ostacolo alla tranquillità personale. Anche i limiti possono essere utili in un certo momento, ma poi diventare ingombranti e non funzionali quando ci si trova ad affrontare dei momenti di cambiamento.
Una terapia psicologica è un supporto al cambiamento sano della persona: come psicologa cerco di trovare nuovi significati alle storie di chi si rivolge a me, proponendo punti di vista differenti, per comprendere se quella strategia finora utilizzata è utile oppure disfunzionale, ed eventualmente decidere di cambiarla.
Questa è la base, ed è necessario aiutare le persone a fare chiarezza, a comprendere, a sentire e avvicinarsi alle proprie emozioni in modi diversi. Riconoscere le strategie che si usano e provarne altre. Mi piace chiamarla flessibilità, la disponibilità della persona a sperimentare e sperimentarsi diversamente.
Quindi chi ha paura dello psicologo? Solo chi non viene a conoscermi! Tutti i miei pazienti arrivano portando con se una forte dose di ansia, che solitamente si dissolve durante il primo incontro. Il mio compito è aiutare chi viene da me a trovare la propria strada, decidere gli obiettivi ed essere sereni. Tutto qui, in un grande lavoro di impegno, fiducia e pazienza.

Dott.ssa Roberta Schiazza
www.robertaschiazza.weebly.com
Psicologo Pescara Psicologo Chieti

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