lunedì 2 marzo 2015

I disturbi del sonno nei bambini: cosa sono e cosa fare

I disturbi del sonno dei bambini



Il sonno è un aspetto fondamentale per il sano sviluppo del bambino. I genitori possono però scontrarsi presto con queste difficoltà. Nell'articolo espongo delle regole generali sulle buone norme da adottare per aiutare il sonno del bambino, che vanno valutate da caso a caso.

Il sonno è un elemento fondamentale per il corretto sviluppo del bambino, ma è caratterizzato da una grande variabilità che accompagna la crescita. Nei bambini molto piccoli, fino ai 3-4 mesi, il sonno è strettamente collegato ai bisogni fisiologici del neonato: i lattanti hanno bisogno di mangiare ogni 3 o 4 ore, hanno bisogno di essere cambiati spesso e coccolati e accuditi. Al termine di questi primissimi mesi di vita il sonno si modifica e regolarizza. 

Si parla di disturbi del sonno nel momento in cui si presentano delle difficoltà particolare: quando il bambino, dopo i primi mesi, si sveglia in modo molto frequente, oppure quando il sonno arriva dopo molto tempo e i genitori devono attendere circa un'ora prima che il piccolo su addormenti, difficoltà nel riaddormentamento. Per poter parlare di un vero disturbo del sonno nel bambino è necessario che uno di questi casi si presenti per almeno 3-4 settimane e con una frequenza rilevante. 

Perché ci sono bambini che dormono facilmente e altri che mostrano dei problemi?

E' importante però ricordare che ogni bambino nasce con un temperamento specifico: ci sono bambini tendenzialmente più calmi, introversi, che appaiono più tranquilli e che apprendono con maggiore facilità i ritmi sonno-veglia. Ci sono altri bambini più estroversi, attivi e dinamici che mostrano maggiori difficoltà nell'apprendere i ritmi sonno-veglia.
Poi ci sono aspetti ambientali che possono condizionare il sonno: il clima familiare è sicuramente fondamentale al fine di fornire ai piccoli sicurezza, regolarità e abitudini. 
Ogni bambino avrà dei tempi differenti per apprendere i ritmi sonno-veglia, in base dunque al suo temperamento, al rapporto genitore-figlio, che può essere più o meno caratterizzato da ansie e paure. Le madri ovviamente, nei primi mesi di vita del bambino rivestono un ruolo primario, nella regolazione fisiologica e psicologica del bimbo: ci saranno madri che si sentiranno più sicure e tranquille e dunque saranno facilitate nel compito. Altre donne potranno non sentirsi sicure, sperimentare vissuti di ansia e insicurezza, che potrebbero anche essere percepite nel bambino. 

Consigli per un corretto addormentamento dei bambini

Affinché il momento del sonno risulti più sereno possibile è necessario dare importanza al momento della messa a letto, creando una routine che si ripeta in modo costante, così da mandare un messaggio al bambino di sicurezza, certezza e tranquillità. I bambini apprendono qualsiasi cosa attraverso la ripetizione, costante e continua, e per questo anche il momento del sonno dovrebbe diventare una dinamica con delle caratteristiche ripetitive. 
E' dunque conseguenza logica mettere a letto il bambino sempre allo stesso orario utilizzando anche sempre gli stessi gesti, una ninna nanna, la lettura di qualcosa di dolce. In questa fase di addormentamento i genitori dovrebbero adottare uno stile molto calmo e tranquillo, anche nel tono della voce, nei gesti, che possa trasmettere sicurezza e calma anche al bimbo.

Inoltre sarebbe opportuno che i bambini si addormentassero da soli: questo aspetto è importante perché durante la notte i bambini possono svegliarsi e tendenzialmente si riaddormenteranno attraverso le stesse modalità iniziali: se riescono ad essere autonomi allora non mostreranno paure, mentre se sono abituati ad avere il genitore che li culla, tenderanno inevitabilmente a voler ricreare quella situazione, che nella loro mente si collega al sonno. 

Se il bambino si sveglia durante la notte, non va lasciato piangere da solo: i genitori che rispondono al pianto notturno rafforzano nel bambino il suo senso di sicurezza. Non bisogna accorrere immediatamente con ansia, ma cominciare utilizzando la propria voce, anche se si è in un'altra stanza: la voce della mamma e del papà rassicurano il bambino e prima di iniziare a cullarlo si può provare ad usare la propria voce e la propria presenza. 

Concludo questo articolo sottolineando che esistono delle regole generali che possono andar bene per tutti, ma è importante valutare ogni caso specifico. Il sonno è un aspetto molto delicato, soprattutto quando i bambini mostrano delle difficoltà, è bene chiedere un consulto psicologico, poiché potrebbe riguardare solo delle modalità relazionali da modificare, ma potrebbe anche essere un indizio precoce di un disagio, che va valutato da caso a caso. 
Non dimentichiamo che i bambini piccoli veicolano tutti i sentimenti attraverso il corpo, che come un teatro offre la scena per esprimere i propri bisogni. E' rassicurante ricordare che con l'aiuto di un esperto di dinamiche relazionali, si possono comprendere precocemente i bisogni dei bambini, così da prevenire disagi futuri, intervenendo in modo efficace.    
Dott.ssa Roberta Schiazza (Psicologa e psicoterapeuta familiare)

Per una consulenza sul sonno dei bambini potete scrivere a:
roberta.schiazza@libero.it oppure prendere un appuntamento con la Dott.ssa Schiazza telefonando al numero 3400072355
Riceve a Chieti presso lo Studio di Psicoterapia, benessere e formazione 
(V.le B. Croce 557 Chieti)

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